È arrivata la primavera (anche se oggi parrebbe proprio di no), le temperature si fanno più miti, e il desiderio di una gita fuori porta cresce a dismisura. Per chi vuole provare delle mete insolite facendo un tuffo nel passato, consigliamo tre luoghi incantati, in cui il tempo sembra essersi fermato, gioielli e perfetti  esempi di quella che possiamo definire architettura industriale.

Patrimonio Mondiale Protetto dell’UNESCO, questo piccolo villaggio industriale in provincia di Bergamo, conserva ancora il fascino di un tempo. Situato lungo la riva bergamasca del fiume Adda, prende il nome dalla famiglia di industriali cotonieri che lo realizzò a fine ottocento accanto allo stabilimento tessile di famiglia. Una cittadina completa, costruita dal padrone per i suoi operai e dirigenti, con tutti i servizi utili per garantire una piacevole vita comunitaria. Il paese è ancora abitato, mentre la fabbrica attorno alla quale ruotava tutta la vita cittadina ha chiuso nel 2003. 





A Collegno, alle porte di Torino, c’è un villaggio operaio edificato in stile liberty e progettato dall’architetto Fenoglio tra la fine dell’ottocento e i primi del novecento. La piccola realtà è nata grazie all’ imprenditore Napoleone Leumann che con il padre ha dato vita a un’importante fabbrica per la lavorazione del cotone, creando tutto intorno un vero e proprio nucleo residenziale, con edifici destinati anche a ospitare servizi, istituzioni. Il villaggio è ancora abitato da circa un centinaio di famiglie ed stato elevato a Ecomuseo sulla Cultura Materiale della provincia di Torino.



Altro esempio di villaggio operaio si trova a Schio, nella provincia di Vicenza. Nato alla fine dell’ottocento grazie all'imprenditore Alessandro Rossi per aiutare quelle persone che si spostavano per lavorare nella sua azienda la Lanerossi. Si tratta di un progetto urbanistico e sociale, perché Rossi oltre agli edifici ad uso residenziale, commissionò per il quartiere numerose strutture complementari (giardini pubblici, scuole…) evitando in questo modo di rendere il nuovo quartiere un semplice dormitorio. Alcune di queste strutture sono andate distrutte, altre invece sono ancora conservate, pur avendo avuto un cambiamento della destinazione d’uso. Ancora oggi è un quartiere residenziale.




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